sabato 3 ottobre 2015

La Russia non è una potenza imperialista, di Sukant Chandan

Come Marx, Lenin e l’analisi decolonialista lo dimostrano
Sukant Chandan, Sons of Malcolm, 1 ottobre 2015

Riferimento alla Siria e approfondimento sul perché Russia (e Cina, India, Brasile, Iran, ecc) non sono “imperialisti né sub-imperiaisti”.
Con la Russia invitata dal governo siriano ad intensificare l’aiuto per contrastare e sconfiggere gli squadroni della morte di Gran Bretagna, Francia e USA nel Paese, nella relativa impennata nella difesa della Siria che resiste all’attacco imperialista globale combinata da oltre 4 anni, sentiamo riecheggiare le principali potenze della NATO nell’indicare la Russia quale Paese ‘imperialista’, o di “militarismo russo”, per citare un noto capo del momento della sinistra inglese. Nulla del genere. Qui cerco di dimostrare perché non lo sia, e perché la sinistra occidentale, in realtà imperialista e neocoloniale, cerca di affermarlo: “Colonialismo, imperi e ‘imperialismo’ sono fenomeni antichi, la cui natura comune comprende l’acquisizione di terre oltre a quella originaria, attraverso le violenze, ma il grado di violenza e di statualità dipende da caso a caso, e varia in funzione dell’impero e del momento storico. Quasi ogni regione del mondo ha visto imperi per millenni. Ciò non lo giustifica affatto, è solo un dato di fatto. Sul piano etico, mi oppongo a tutti gli imperi e colonialismi, alcuno di essi dovrebbe essere nostro modello oggi, e storicamente soprattutto nel mondo moderno, molti dei nostri popoli che hanno superato l’eredità di questi imperi hanno fatto assai peggio con l’esperienza coloniale tendendo (e continuando) a sostenerlo e celebrarlo, distorcendolo quale riflesso del colonialismo europeo, e quindi incoraggiandoci a interiorizzarlo e proiettarlo sugli altri. La genesi di ciò che abbiamo capito del moderno imperialismo, ovvero lo sviluppo dell’Europa occidentale e del Nordamericana basato sul moderno capitalismo/imperialismo, pur condividendo caratteristiche comuni con gli antichi imperi, come l’acquisizione dei territori oltre la ‘casa’ o ‘patria’ ‘originarie’, le similitudini finiscono qui. Il capitalismo europeo moderno ha molte caratteristiche specifiche, uniche di per sé e che non possono risalire agli antichi imperi né possono essere attribuite a Paesi come la Russia. Ciò è stato ben analizzato da Marx ed Engels, sviluppato da Lenin e Mao ed altri, e anche se va aggiunta la teoria decoloniale sulla ‘colonialità’, esistente in gran parte già nelle teorie di Marx, Lenin e Mao, anche se non bastava, e allo stesso modo, il decolonialismo ha carenze in alcuni casi, ma non sempre (ad esempio molti bravi decolonialisti nelle nostre attuali lotte globali del Sud sono alleati a Morales, Chavez, Maduro, Castro, Lula/Dilma, ZANUPF, ANC e molti altri) nelle lotte realmente vitali e radicate nella realtà delle resistenza e liberazione dall’oppressione imperialista.
lenin_progress_poster_by_party9999999-d3459161Lenin definisce cinque caratteristiche dell’imperialismo moderno, e per ‘imperialismo’ intende, come anche io quando uso questo termine, i moderni grandi Paesi capitalisti-colonialisti. Passerò su questi punto per punto e dopo ogni punto sottolineerò come ciò non sia rilevante per la Russia e gli altri Paesi di cui sopra:
1) Concentrazione di produzione e capitale, creazione di monopoli che svolgono un ruolo decisivo nella vita economica“;
– Lo Stato in Russia, continuazione dell’élite della sicurezza (KGB) e militare (Armata Rossa) del periodo sovietico (1917-1991) è in ultima analisi responsabile della vita economica e politica del Paese, non i monopoli. Questa élite è intrisa di una concezione del mondo e politica ostile all’imperialismo.
2) Fusione del capitale bancario con quello industriale, e creazione, su tale base del “capitale finanziario” e di un'”oligarchia finanziaria“;
– Vi è una limitata oligarchia finanziaria, ma non come oligarchia con qualche ruolo di primo piano nella vita russa; no, sono le classi della sicurezza e militari che guidano la Russia. L’ascesa di Putin per l’élite e la leadership russa segnò la fine dell’imperialismo occidentale che imponeva il saccheggio dei beni dello Stato e l’avvento al potere di una élite economica totalmente anti-russa che stava spezzando il Paese. Putin le ha imposto il terrore politico e l’epurazione.
3) L’esportazione di capitale distinta dall’esportazione di materie prime, acquista un’importanza eccezionale“;
– Una premessa fondamentale della mia analisi generale è che la Russia non ha ‘capitale’, nel senso che non esiste il ‘capitale’ dell’Europa occidentale, Nord America (e Australia), avendo natura completamente diversa dalla concettualizzazione mondiale del colonialismo moderno, altro a breve.
4) Formazione di associazioni internazionali monopoliste capitalistiche che si spartiscono il mondo“.
– La Russia non è e non è mai stata assieme a NATO ed imperialisti, dove gli imperialisti non accettano affatto il ruolo della Russia sulla scena mondiale; piuttosto gli imperialisti hanno sempre seguito e continuano a sviluppare una politica di guerra aperta contro la Russia, circondandola militarmente e cercando di degradarne gli alleati mondiali. Tale politica non funziona per nulla!
5) Completa divisione territoriale del mondo tra le più grandi potenze capitaliste“.
– La Russia resiste in partnership con il Sud del mondo a tale divisione del mondo da parte delle potenze imperialiste. Alcuni esempi sono il sostegno politico e militare della Russia alle nazioni ‘latino’-americane come Venezuela e Cuba. I russi compivano un’esercitazione navale militare congiunta con i venezuelani nel 2007 nelle acque dei Caraibi, una grande vittoria storica del movimento antimperialista mondiale, tanto è vero che i media imperialisti non volevano farlo sapere mantenendo uno stretto silenzio. Il Sud mondiale è assai contento ed in generale felice del sostegno della Russia.
Lenin ha anche sviluppato il concetto delle tre contraddizioni dell’imperialismo:
1. Tra lavoro e capitale (imperialisti capitalisti globali/imperialisti/neo-colonialisti globalisti)
– Nella ‘guerra di classe globale’, la Russia si trova in prima linea nella difesa del primo interesse della classe operaia globale a non essere distrutta dall’imperialismo. Analizzo questo più profondamente qui.
2, Tra gli stessi Paesi imperialisti
– La Russia come ogni altro Paese del Sud del mondo cerca di sfruttare le tensioni tra gli imperialisti a proprio vantaggio, e la Russia così come la Cina lo fa in genere molto bene.
3. Tra nazioni imperialiste/che opprimono e nazioni oppresse o ciò che alcuni chiamano ‘Sud Globale’ o ‘Terzo Mondo’
– In questa contraddizione, la Russia è chiaramente dalla parte delle “nazioni oppresse’. Tuttavia, questo non basta ad esplorare e identificare la natura dell’imperialismo, e se la Russia vi si adatti. Perché l’imperialismo è molto di più tali cinque caratteristiche e tre contraddizioni. Quindi, di cosa si tratta? Ciò che rende l’imperialismo unico e completamente diverso dagli antichi imperi, colonialismi, ecc., è la concezione del mondo dell’imperialismo moderno e il modo con cui ciò giustifica le sue operazioni uniche e terribili, terrificanti e disumanizzanti, e principi ed etica e concezione del mondo disumanizzanti. Il Capitale di Marx è, in generale, la migliore analisi della fisica del capitalismo-imperialismo, ma in un relativamente breve paragrafo della sua opera ultima, il Capitale, riassume l’unicità di tale oppressione infame: “La scoperta di oro e argento in America, l’estirpazione, riduzione in schiavitù e tumulazione nelle miniere della popolazione indigena, l’inizio della conquista e del saccheggio delle Indie Orientali, la trasformazione dell’Africa in un labirinto per la caccia commerciale dei neri, segnano l’alba rosea dell’era della produzione capitalistica. Questo idilliaco procedere è il culmine dell’accumulazione primitiva“. Qui vediamo quanto irrilevanti siano le etichette ‘imperialiste’ su Russia, Cina e altri. Il capitalismo esiste in Russia e in Cina e francamente esiste in varia misura in tutti i Paesi del mondo. Tuttavia, è solo l’esperienza coloniale-capitalista-imperialista europea che vediamo che tale sistema si basa su ciò che Marx descriveva: sterminio di intere popolazioni indigene; riduzione in schiavitù di masse trattate come bestiame (‘beni mobili’ della schiavitù) dei popoli africani; svuotamento di intere regioni del mondo della loro ricchezza. Marx è schietto: QUESTA è l’alba di tale sistema. In altri ambiti, Engels afferma che l’oppressione delle donne e delle ragazze è anche un aspetto fondamentale di tale sistema, con lo sterminio di massa di donne e ragazze nel Medioevo parte integrante del processo di ‘accumulazione primitiva’ del sistema imperialista, lo sterminio delle donne nel Medioevo era parte integrante dell’oppressione dei contadini e del furto delle terre comuni e della terra coltivata da loro. Nessun altro potere prima o dopo ha computo tale combinazione di atti, e questo è ciò che rende l’imperialismo estraneo alla Russia, in realtà la Russia guida il sostegno all’umanità nel respingere tali oppressioni imperialiste.
z_wld350Tuttavia, il quadro è ancora incompleto. Ed è qui che la teoria decoloniale è importante per sposare l’approccio antimperialista, e allo stesso modo approccio e analisi antimperialista vanno sposate a teoria e analisi decoloniale. Senza questo accoppiamento, entrambi s’indeboliscono e corrono il pericolo di negare se stessi. Perché l’impatto dell’imperialismo/ moderno colonialismo sui rapporti tra esseri umani e tra esseri umani e mondo e universo, su questo tema universale, conduce anche al genocidio mentale dei sistemi di credenze non/pre-coloniali. Ciò non vuol dire che i sistemi di credenze pre-coloniali fossero essenzialmente buoni e liberatori, anche possono essere opprimenti va ammesso che tutti i sistemi pre-coloniali non sono comparabili all’oppressione concettuale e fisica dell’imperialismo moderno. La teoria decoloniale ci aiuta ad evitare i contagi coloniali, come ad esempio il riciclaggio dei suprematisti coloniali europei in vesti bianche e nere, come appare nelle immagini speculari della supremazia coloniale musulmana (Fratelli musulmani e formazioni di al-Qaida/SIIL), indù (Bjp e RSS), Sikh (Khalistan, ecc), e in altre vesti. Anche nelle esperienze socialiste e nei processi antimperialisti è importante capire che non si può desiderare il contagio coloniale dei propri popoli, Paesi e lotte di liberazione, ma che solo attraverso il ‘lavoro attivo’ nelle realtà della lotte di liberazione, resistenza e difesa dei nostri popoli possiamo applicare un progetto di liberazione olistica.
In conclusione: se si ha mente acuta e si osserva la natura del moderno colonialismo/capitalismo/-imperialismo ‘europeo’/ ‘occidentale’/’di democrazia occidentale’ si vede chiaramente come inapplicabile sia verso Russia e Cina, ecc. Purtroppo la sinistra imperialista/occidentale e occidentalizzata resta sempre alla coda degli imperialisti, quasi sempre riecheggiando concetti e realtà politiche dell’oppressione imperialista nel mondo. Considerano la Russia pari all’imperialismo, di conseguenza sostengono che sia ‘militarista e imperialista’. Gente come J. Sakai nella sua opera molto importante sui ‘Coloni’, Marx ed Engels e Lenin hanno osservato che il sistema imperialista potrebbe funzionare solo comprandosi una parte considerevole della classe operaia del centro imperialista, in modo da allontanare la potenziale simpatia per la classe operaia globale e i popoli che combattono l’imperialismo, fungendo e continuando a fungere da minaccia.
Così l’imperialismo cerca sempre di ‘razzializzare’, o escludere dall’umanità o mettere nella ‘zona del non-essere’ (Fanon) tutti i popoli che vuole attaccare e distruggere, e gli assalti razzializzati più feroci ricadono sui popoli più scuri, ma anche i popoli dalla pelle assai meno scura possono sempre finire nello stato di disumanizzato pronto per la distruzione, come alcuni ‘bianchi’ o anche ‘biondi’ parte costituente dei popoli di Afghanistan, Libia, Palestina, Iraq, Ucraina orientale e anche i russi, come apertamente indica il metodo disumanizzato della supremazia bianca imperialista. Come in ogni nostro Paese, non ci sono problemi di razzismo in Russia, ma la Russia ha una leadership che fornisce anche quadri che lo respingono, esempi sono le alleanze della Russia con i leader dell’Africa (Mugabe e altri sono gli alleati più stretti); critica e ostilità alla supremazia razziale, ad esempio nella forse più importante manifestazione di unità e forza della Russia insieme agli alleati (Zimbabwe, Sudafrica, India e altri) nel 70° anniversario della vittoria contro il fascismo, quando Putin ha dichiarato: “Non dobbiamo dimenticare che le idee della supremazia razziale e dell’esclusività hanno provocato la guerra più sanguinosa di sempre“. E infine, ma sicuramente non meno importante, la Russia guida sulla scena mondiale la difesa delle nostre Patrie dagli imperialisti. Ciò che è necessario è un’unità MAGGIORE tra la Russia e i più grandi e assertivi Paesi del Sud Globale e l’intera comunità del Sud globale, e questo si sviluppa rapidamente.
Il rinnovato impegno della Russia nella difesa della Siria contro il progetto di distruzione degli squadroni della morte imperialisti, in alleanza con Iraq e Iran, è un importante sviluppo per l’esistenza e la liberazione delle nostre Patrie. Abbiamo bisogno di altri patti militari difensivi tra i nostri Paesi, abbiamo bisogno di alleanze militari più strategiche tra i nostri Paesi per respingere e sconfiggere una volta per tutte tale sistema genocida suprematista. La Russia e altri non sono imperialisti, sono l’avanguardia della nostra difesa dai veri perpetratori delle peggiori violenze mai visite dall’umanità in questi ultimi 500 anni. Tali oppressori devono essere sconfitti e lo saranno solo dalla Russia e altri stretti nostri alleati, e il nostro compito è difendere le alleanze positive nell’unità o nella costruzione di una maggiore unità.

https://aurorasito.wordpress.com/2015/10/03/la-russia-non-e-una-potenza-imperialista/

1 commento:

  1. Questo post è molto importante per chiarire le cose e smontare indebite accuse nei confronti delle Federazione Russa e della sua attuale condotta, accuse che troppo spesso vengono espresse anche da gruppi marxisti.
    Vorrei però aprire una piccola parentesi storica: in base alla definizione di Lenin la Russia non è, attualmente, un paese imperialista. Sempre in base a tale definizione non poteva esserlo l'URSS; in tal caso Stefano come definiresti l'atteggiamento sovietico di ingerenza e violazione della sovranità altrui, come nel caso secondo me vergognoso e ingiustificato dell'invasione della Finlandia e delle repubbliche baltiche prima (caso a parte l'attacco alla Polonia invece, che secondo me era del tutto legittimo visto il vile furto di territori non polacchi operato negli anni '20 dal governo di Varsavia a danno dei suoi vicini, sovietici e non) e di Ungheria, Cecoslovacchia e Afghanistan poi?
    Adotteresti la definizione di social-imperialismo per questi episodi?

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