domenica 26 luglio 2015

Nessuna mobilitazione a Kobane può legittimare la collaborazione con l’imperialismo!

Nessuna mobilitazione a Kobane può legittimare la collaborazione con l’imperialismo!
L’America è il nemico dei popoli! Il popolo curdo non può essere liberato con le armi statunitensi!
L’America non può risolvere i problemi dei popoli; essa distrugge e occupa per perseguire i propri interessi!
I recenti sviluppi a Kobane hanno chiarito chi è chi quando si tratta di combattere … Non c’è una via di mezzo tra l’imperialismo e i popoli che si battono e non c’è spazio per la neutralità …
Non vi è alcuna incertezza che si debba essere contro l’imperialismo e comportarsi di conseguenza. Indubbiamente questo è il punto di vista dei marxisti-leninisti … Certo, per coloro che non lo sono ci possono essere e ci sono una vasta gamma di punti di vista, ma non significa che questi siano corretti.
Ciò che conta è solo ciò che è la realtà … Il criterio è uno: distinguere tra ciò che è e che non è la realtà, comprendere da dove viene e come viene percepita.
Ciò che viene percepito è che negli ultimi sviluppi l’Esercito Libero Siriano (ELS) e i peshmerga di Barzani sono andati a sostenere Kobane. In realtà il Partito dell’Unione Democratica – PYD e le Unità di Difesa del Popolo – YPG (NdT: forze curde a Kobane) non vogliono nessuno dei due. Ma, nonostante questo, dopo lunghe discussioni e trattative, hanno dovuto accettarli. Perché? Che cosa significa il fatto che il PYD li accetta? È cambiato il carattere di Barzani e dell’Esercito Libero Siriano, è cambiata la posizione del PYD che è soddisfatto di queste due forze e combatterà al loro fianco?
Mentre questo sta accadendo a Kobane sul fronte del PYD, il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo – AKP (NdT: il partito di Erdogan al governo in Turchia) ha iniziato a chiamare Kobane “Ayn Al Arab”1 e afferma che l’Esercito Libero Siriano opera sul terreno della Siria e questo è il motivo della sua presenza a Kobane. Come mai una forza alimentata dall’AKP è schierata a Kobane?
A Kobane, chi resiste e per chi?
Una settimana fa, è stato affermato che 1.300 combattenti ELS sarebbero stati mandati a Kobane per aiutare. Più tardi si è detto che una forza dei peshmerga di Barzani sarebbe entrata a Kobane. Poi è emerso che i 1.300 combattenti ELS sarebbero stati 400 o anche meno. Circa 150 peshmerga sono andati a Kobane. Si è detto che queste due forze avrebbero combattuto a fianco del PYD – YPG, il quale, in precedenza, aveva assicurato che sarebbe stato al comando. Più tardi, invece, si è saputo che ogni forza avrebbe dato ordini ai propri seguaci. Infine, questa situazione solleva delle domande circa il carattere delle forze che vanno lì e il tipo di guerra che perseguiranno.
Ad esempio, chi è l’Esercito Libero Siriano?
Sentiamo continuamente il suo nome come una forza che combatte il governo di Assad, ma chi è veramente e per cosa è in lotta? Fino ad oggi, in che modo l’Esercito ha combattuto la sua guerra?
Quando l’ELS sorse, sia i media dei paesi imperialisti che i media dell’AKP lo hanno presentato come una forza che avrebbe liberato il popolo siriano. Più tardi, la sua struttura ha mostrato segni di instabilità e l’incapacità evidente a fare progressi nella guerra contro Assad. Vi ricordate le azioni provocatorie di questa forza all’interno della Siria? Vogliamo ricordare che per lungo tempo gli imperialisti hanno detto che Assad aveva usato armi chimiche, ma l’invio di una squadra di ispezione delle Nazioni Unite, ha poi portato a ben altre conclusioni. Sia nelle vicinanze di Damasco che in altre città della Siria, vi era la loro firma sugli attacchi, chimici e non, alla popolazione civile, inclusi i bambini.
L’ELS è venuto a Kobane per aiutare il popolo curdo?
Nizar Al Khatib , comandante della Brigata “Alba Libera” collegata all’ELS, ha dichiarato quanto segue: “la ragione per cui combattiamo a Kobane non sono i curdi o gli arabi , il motivo è che Kobane fa parte della Siria. Stiamo anche proteggendo i siriani a Kobane.”
I Peshmerga di Barzani sono combattenti per conto di chi?
Chi sta addestrando e armando i Peshmerga di Barzani? Cosa significa quando un peshmerga viene fotografato con una bandiera americana attaccata alla sua uniforme? Questa è una coincidenza o una preferenza personale? Alcune fonti giornalistiche affermano che i peshmerga che andavano a Kobane avevano cittadinanza americana o tedesca e anche avevano ricevuto un addestramento in quei paesi. È vero? Questo potrebbe spiegare la bandiera del soldato? Le divise e i comportamenti dei peshmerga sono simili a quelli degli americani, è pura coincidenza? Cosa potremmo dire se pensiamo che anche gruppi di contras addestrati in Turchia dagli USA appaiono simili a costoro?
Quando i peshmerga attraversarono Urfa, la folla li accolse gridando “Biji Serok Obama”. (NdT: in lingua curda significa “lunga vita al leader Obama”, modificando lo slogan dei sostenitori del PKK “Biji Serok Ocalan”). Che significa questo? Qual è il significato degli applausi per Obama? La scorsa settimana Ahmet Karaman, uno scrittore di Ozgur Politika, un organo dei media dei nazionalisti curdi, ha scritto: “grazie America”. Che cosa significa ringraziare l’America, il principale nemico dei popoli, che ha trasformato il mondo intero in un lago di sangue? Quale stato d’animo, quale mentalità può far dire al presidente degli Stati Uniti, “Biji Serok Obama”?
Cemil Bayik (NdT: un leader del PKK) in una dichiarazione sul “processo di pacificazione” con la Turchia, ha detto: “c’è bisogno di veicoli e di osservatori. Possiamo accettare gli americani (come osservatori) e, per quanto possiamo vedere, questo è l’approccio corretto”. Poi ha detto: “Finalmente c’è una seria discussione sulla rimozione del PKK dalla lista dei gruppi terroristici”. Cosa significa questo? Chi controlla i fili del “processo di pacificazione”?
L’America non può determinare il destino del popolo kurdo. Se dovesse farlo , il “destino” del popolo curdo non sarà una liberazione. Tutte le speranze del movimento nazionalista curdo vengono legate agli imperialisti.
Bayik dice: “Crediamo che questa guerra abbia mostrato l’immagine (vera) del PKK, il quale sta cercando di ‘mettere alle strette’ l’AKP con il sostegno degli Stati Uniti”.
Bayik sta dicendo che la resistenza contro lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIL) dimostra che sono una forza che può essere utilizzata dagli imperialisti in Medio Oriente.
Chi ha messo in piedi la coalizione contro l’ISIL?
Per lottare contro l’ISIL, dall’agosto 2014 gli Stati Uniti stanno guidando una coalizione di cui fanno parte l’Unione Europea, la Turchia, forze che vanno dall’ELS fino agli Stati arabi collaborazionisti, per arrivare alle forze di Barzani e al PYD – PKK, i quali affermano di condurre una rivoluzione nel Rojava.
Ma qual è il vero carattere che ha riunito tutte queste forze sotto la stessa guida per combattere l’ISIL? Da una parte quasi tutte le forze imperialiste del mondo, dall’altra le forze, come ELS, PYD, PKK che sostengono di combattere per la libertà… L’ISIL, che ha unificato tutte queste forze contro di esso, è qualcosa su cui abbiamo scritto già molte volte… Mentre l’ISIL ha il suo carattere particolare, che cosa porta le forze che affermano di essere per la liberazione del popolo, al fianco dell’imperialismo?
Se guardiamo a tutti i periodi della storia, in quale momento gli imperialisti hanno lenito le ferite dei popoli? Quali popoli sono stati liberati dagli imperialisti e dai loro collaboratori? Ci si è dimenticati di cosa hanno fatto le forze imperialiste, soprattutto gli USA, in Iraq? In nome della libertà, l’arrivo dagli imperialisti in Iraq non ha portato altro che un collaborazionista come Barzani al potere in una sorta di ‘Israele alternativa’. Quali interessi dei popoli sono stati serviti da Barzani essendo lui una sorta di cane da guardia per l’America fin dai primi momenti della guerra?
Come possiamo classificare le esperienze del popolo in Siria? Da un lato vi è l’ELS, il cui carattere di giocattolo dell’imperialismo è stato ormai consolidato, d’altra parte c’è quello che viene chiamato ISIL, un mostro creato dall’imperialismo. E c’è il PYD – PKK , una forza che afferma di combattere per il proprio popolo e che sta facendo una “rivoluzione” nella regione. Chi sta combattendo contro chi? In una situazione che sarà diretta e determinata dall’imperialismo, anche se il carattere dell’ISIL è chiaro a tutti coloro che hanno occhi per vedere, quali interessi sono serviti da una coalizione contro l’ISIL creata dall’imperialismo? Non è che questa coalizione condivide esattamente gli stessi interessi dell’imperialismo? E su quali basi c’è unità con esso? O, in altre parole, c’è l’obiettivo di stabilire un governo curdo in Siria come quello di Barzani in Iraq? Cioè di impiantare una nuova forza di collaborazionisti degli imperialisti sul modello di Israele? Le parole di Cemil Bayik: “se i curdi non vi prendono parte, i problemi del Medio Oriente non possono essere risolti”, non possono essere valutate come una disponibilità ad offrire agli imperialisti un altro trampolino di lancio?
Allinearsi con gli eserciti assassini degli imperialisti non significa altro che essere un lupo per la tua gente!
“Coloro che giacciono con il cieco, si risvegliano con un occhio solo”. Essere in tale armonia con gli imperialisti significa , alla fine, pensare come loro e agire nel loro interesse. È un classico della politica nel Medio Oriente quello di tentare di perseguire i propri interessi offrendosi come utile agli altri, ma poi finire per non essere capace di ridursi a strumento altrui.
Ancora, si ha notizia che almeno due forze di assassini americani stiano andando a Kobane: la DELTA FORCE, forza militare contras e BLACKWATER, forza mercenaria, e a Kobane queste combatteranno insieme all’ELS, ai peshmerga e al PYD – YPG…
E’ ben noto quello che è successo quando gli Stati Uniti hanno usato queste due forze precedentemente. La Delta Force è un’organizzazione utilizzata per le operazioni militari segrete americane. Si tratta di un esercito di assassini. Per quanto riguarda l’istituzione chiamata Blackwater, essa ha aggiunto la parola ‘Accademia’ al suo nome, cambiamento effettuato (n.d.t. per non farsi riconoscere) dopo i massacri commessi in precedenza in Iraq. In che modo questo esercito di assassini sarà parte della liberazione del popolo curdo, in che modo sarà di beneficio alla liberazione di Kobane? In base a ciò che questo esercito di assassini ha fatto in Iraq, è possibile che si comporti diversamente a Kobane? Che tipo di “resistenza” sarà quella che ha tutte queste forze insieme sotto lo stesso tetto? Mentre “resistono” contro l’ISIL, sono al fianco delle molte forze che lo hanno creato inizialmente, e ciò cosa significa? Non saranno gli imperialisti a determinare e guidare i combattimenti a Kobane?
Quale beneficio c’è per i popoli ad essere accanto a questi eserciti di assassini? E’ ancora un ricordo molto fresco il fatto che in Iraq le forze americane hanno versato il sangue dei popoli e li hanno torturati, quindi come può una forza che dichiara di essere un movimento popolare stare al loro fianco? Non c’è la minima vergogna per questo?
Le armi degli imperialisti, che sono i nemici del popolo, non possono garantire la liberazione di nessuno
Sì, ci sono decine di domande e ci saranno decine di più, forse anche centinaia. Bisogna rispondervi, ma chi lo farà? I piccolo borghesi nazionalisti curdi e loro satelliti dovrebbero avere una risposta. Ci troviamo di fronte, da un lato, al loro porsi come forze al servizio dell’imperialismo e, dall’altro, abbiamo gli interessi del popolo curdo che continua ad essere massacrato e il cui futuro si sta oscurando. La linea di conciliazione è diventata una linea di collaborazione. “Noi crediamo che la guerra abbia mostrato la (vera) immagine del PKK”; dicendo questo Cemil Bayik ha mostrato quanto voleva essere apprezzato dagli imperialisti, e questa “vera immagine” di collaborazione sarà fonte di vergogna e preoccupazione per il popolo curdo. Vergogna, per essere a fianco dell’assassino dei popoli, per essere apprezzato da esso, per essere rimosso da una “lista del terrorismo” compilato da esso: tutto ciò è significativo ed è una fonte di vergogna. E preoccupazione, perché se una delle principali forze del popolo curdo sta combattendo a fianco degli assassini dei popoli, il popolo è destinato a preoccuparsi profondamente per un tale sviluppo. Perché gli imperialisti non hanno portato alcun beneficio ai popoli. Tutta la realtà storica e sociale mostra questo in tutta la sua crudezza. Le domande che abbiamo fatto in precedenza trovano le risposte in questa realtà. Ma sia il movimento nazionalista curdo che coloro che lo seguono preferiscono non andare al di là dei sogni e non fare domande. Sognano la “rivoluzione nel Rojava”, ma chiudono gli occhi di fronte alla realtà e sono destinati esclusivamente ad avanzare sulla scia dell’imperialismo.
Per anni l’imperialismo ha creato sogni di ” rivoluzione” per queste zone. La rivoluzione arancione, la rivoluzione “di velluto” e così via in un mondo pieno di “rivoluzioni”. Abbiamo visto tutti quello che è diventata la “primavera araba” piena di “democrazia”. Pur incoraggiando questi sogni, gli imperialisti hanno continuato ad attuare le proprie politiche. Coloro che hanno questi sogni ed entrano in una coalizione con l’imperialismo, sulla base dell’ostilità per l’ISIL, devono ricordare che se si dà all’imperialismo un pollice esso prenderà una mano. Gli imperialisti che li armano e che sono al loro fianco non hanno portato benefici a nessun popolo in guerra, curdi inclusi, e questa rimane la verità sebbene non vogliano vederla. Nonostante questo, è necessario chiedersi quali interessi comuni il movimento nazionalista curdo e i suoi satelliti condividono con l’imperialismo. Perché nonostante non sia nell’interesse dei popoli, entrare in accordo e in collaborazione con i loro assassini, è certamente frutto della cecità prodotta dal nazionalismo. Ma se questa mentalità, che li accomuna a gente come Barzani, fa convergere i loro interessi con quelli dell’imperialismo e informa il loro agire, allora, quanto sta accadendo a Kobane, non rappresenta il più pericoloso avvio per questa comunanza e collaborazione?
Per riassumere:
1. Quello che si sta vivendo a Kobane è in collegamento completo con l’imperialismo ed i suoi collaboratori. Biji SEROK OBAMA non ha alcun significato diverso da questo.
2. Mentre l’AKP utilizza l’ELS e le forze di Barzani per opporsi a qualsiasi entità curda che si ponga al di fuori del suo dominio, l’imperialismo cerca di aumentare il proprio controllo a Kobane.
3. La coalizione contro l’ISIL è costituita da forze stabilite per servire gli interessi dell’imperialismo. Questa è la verità oggettiva, al di là di qualunque scusa (per negarla).
4. Essere al fianco dell’esercito americano di assassini è una situazione vergognosa dal punto di vista dei popoli.
5. Coloro che viaggiano sulla scia dell’imperialismo, mentre affermano di garantire la liberazione del loro popolo con la forza delle armi, sono passati dalla conciliazione alla collaborazione, anche se non lo vogliono ammettere.
6. Ancora una volta diciamo ai nazionalisti curdi e ai loro satelliti: guardate negli occhi i popoli del mondo. Puntate le vostre armi contro gli imperialisti e i loro collaboratori. La strada su cui state scendendo è la strada della tutela e custodia degli interessi imperialisti. Su questa strada la liberazione non può venire dalle armi inviate dall’imperialismo sotto forma di “aiuti “. Le armi degli imperialisti servono per schiavizzare i popoli del mondo. Questo è stato vero in tutti i periodi della storia e continuerà ad essere vero. Non ingannate voi stessi o i popoli sognando che l’imperialismo possa cambiare la sua natura.
Traduzione dal turco dalla rivista settimanale Yuruyus (“Marcia”), n° 442, 9 novembre 2014, pp. 9-12.
Traduzione dall’inglese: Collettivo TazebaoFonteAntimperialist Front
http://kanafani.it/?p=947

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