giovedì 17 novembre 2011

L'atlantismo strisciante di Forza Nuova, di Stefano Zecchinelli

''E voi, imparate che occorre vedere
e non guardare in aria; occorre agire
e non parlare. Questo mostro stava,
una volta, per governare il mondo!
I popoli lo spensero, ma ora
non cantiamo vittoria troppo presto:
il grembo da cui nacque è ancor fecondo'' Bertolt Brecht



In un precedente saggio (‘’Il neofascismo come strumento della NATO e del Sionismo’’) ho preso in considerazione il rapporto fra l’estrema destra – soffermando su alcuni esempi italiani – e l’atlantismo, quindi gli interessi dell’imperialismo americano. In questo saggio mi occuperò di una formazione politica, ‘’Forza Nuova’’, che fa riferimento al fascismo storico. Ci sono alcune differenze importanti con le altre formazioni della estrema destra che cercherò di mettere in evidenza. L’intento è sempre quello di stabilire una diretta continuità fra fascismo, neofascismo ed imperialismo americano. Chiudo ora questa breve premessa ed inizio ad argomentare.

1. Il movimento di Forza Nuova viene fondato da Roberto Fiore e Massimo Morsello nel 1997. Inizialmente si forma all’interno di Fiamma Tricolore, fino alla scissione causata dallo scontro fra Fiore e Rauti, riguardante il proselitismo dei forza-novisti fra i giovani della Fiamma Tricolore.
Roberto Fiore veniva dal neofascismo di Terza Posizione, Rauti da Ordine Nuovo e la Fiamma Tricolore, invece, è un partito che si rifà all’esperienza del Movimento Sociale Italiano. Forze apparentemente diverse ma, come dimostrano documenti rinvenuti dal controspionaggio del Kgb – ma non solo – e che nessuno in Italia ha avuto il coraggio di diffondere, dietro hanno la bandiera a stelle e strisce. Apro una piccola parentesi e storica e faccio alcune segnalazioni. Segnalo, in primis, ‘’Imperialismo senza maschera’’ di Leontief Kolossov che denunciò le infiltrazioni della CIA all’interno del neofascismo italiano. Il Manuale da Campo 30-31, della CIA, funzionale all’Operazione Chaos, spiega i meccanismi di queste infiltrazioni.

Per essere completo, segnalo anche il Convegno all’Hotel Parco dei Principi dal 3 al 5 maggio 1965, in cui si discuterà – sotto la super visione dei servizi segreti americani – la possibilità di fare in Italia un colpo di Stato alla greca. Verrà redatto un manuale sulla ‘’guerra rivoluzionaria’’ e gli interventi sono questi:

§                     Vittorio De Biase: "Necessità di una azione concreta contro la penetrazione comunista"
§                     Giorgio Pisanò: "Guerra rivoluzionaria in Italia 1943-1945"
§                     Giano Accame: "La controrivoluzione degli ufficiali greci"
§                     Guido Giannettini: "La varietà delle tecniche nella condotta della guerra rivoluzionaria"
§                     Pino Rauti: "La tattica della penetrazione comunista in Italia"

Giano Accame è l’autore di saggi come: ‘’Il socialismo tricolore’’, ‘’Il fascismo immenso e rosso’’, ‘’La destra sociale’’. Insomma si parla di socialismo in nome della NATO e delle guerre imperialistiche. Molto interessante al Convegno dell’Hotel del Parco dei Principi, l’intervento di Renato Mieli, padre di Paolo Mieli, il quale dirà alcune cose da tenere presenti:

‘’ Venendo al problema italiano, è giusto quanto diceva l'oratore che mi ha preceduto che la principale arma dei comunisti è quella d'individuare le contraddizioni o addirittura di farle nascere e poi di sfruttarle in modo da provocare un fatto disgregatore nella società che il comunismo vuole conquistare. L'esempio italiano in materia è di una tale ricchezza che non finiremo mai di parlarne se volessimo portarla come prova per dimostrare questo assunto.


Se questa è l'effettiva linea condotta dal P.C.I., noi dovremmo adottare due contromisure: la prima è quella di preoccuparci di individuare per prime le nostre contraddizioni e di tentare di risolverle, perché questa è l'essenza della democrazia. Ma nel tempo stesso dobbiamo tentare di individuare le contraddizioni dell'avversario per denunciarle a lui stesso, il quale non le conosce o non vorrebbe conoscerle. Non mancano gli elementi per mettere i comunisti di fronte alla constatazione delle loro contraddizioni sul piano internazionale, sul piano interno e, direi, perfino sul piano individuale. lo credo che non dobbiamo sottovalutare l'importanza del contrasto che oggi divide l'Unione Sovietica dalla Cina; esso non può costituire un motivo automatico di controllo del mondo comunista, anzi il comunismo potrebbe trarne vantaggio, perché la presenza di un bicentrismo nel mondo comunista è suscettibile di attirare maggiori consensi al comunismo stesso. Ma questa contraddizione diventa inveçe un motivo di debolezza se si è capaci di denunciarla e di strumentalizzarla. l fatti, di per sé, non sono mai né positivi né negativi: il comunismo non è invincibile, il comunismo non è così perfetto come si vuoI descrivere. Imperfetta è la: risposta. La debolezza delle nostre posizioni, delle nostre repliche, delle nostre iniziative fa sì che questa divisione tra Mosca e Pechino risulti, a conti fatti, più vantaggiosa che svantaggiosa per i comunisti, almeno in Italia. 


La seconda contraddizione è quella che riguarda il comunismo italiano all'interno. Quando si manifesta un dissenso nelle file del P.C.I., la voce dissenziente viene soffocata e sommersa dalla forza dell'apparato comunista, perché noi non la raccogliamo. Mentre, qualora vi siano segni anche minimi di dissenso in seno ai comunisti, in seno ai loro alleati o ,in seno ai loro ausiliari, noi dobbiamo agire con la stessa prontezza, intelligenza, sensibilità ed efficacia con cui agiscono i comunisti. Siamo estremamente severi anche con coloro che creano gravi difficoltà al movimento comunista soltanto perché costoro dichiarano di essere comunisti o socialisti. Dobbiamo andare più a fondo delle cose. Non è sufficiente fermarsi alla superficie e considerare in blocco chiunque si dichiari di sinistra come una persona ormai perduta e, viceversa, accettare senza nessuna verifica chi dichiara di essere anti-comunista. Se taluni dicono di essere anti-comunisti e giovano ai comunisti noi dobbiamo ugualmente combatterli, indipendentemente da quanto essi affermano.
Vi è infine la questione delle contraddizioni nei singoli individui. Direi che è una questione psicologica. Badate che il comunista riesce a pensare contemporaneamente due cose contraddittorie con la massima tranquillità. E voi non lo troverete mai in imbarazzo, perché, in fondo, la coerenza non è una regola: siamo noi od alcuni austeri e severi intellettuali che pretendono che la coerenza sia un patrimonio di tutti. In generale non è così. Noi dobbiamo dimostrare a queste persone che la loro incoerenza è una manifestazione di contraddizione ed è distruttiva; che essi non hanno nulla da insegnare perché là dove esercitano il potere questa incoerenza si traduce in risultati disastrosi. .
Infine vorrei dire che noi dovremmo adoperarci perché i comunisti conoscano sé stessi. L'esperienza del comunismo porterà il comunismo al suo dissolvimento e possiamo trovare il punto debole del comunismo proprio all'interno del comunismo stesso.


Dobbiamo contrapporre una nostra strategia più efficace alla strategia comunista se vogliamo dissolvere il mondo comunista che si presenta compatto e minaccioso, ma che in verità non è così compatto come si crede, anche se è molto minaccioso’’ (Renato Mieli ‘’L’insidia psicologica della guerra rivoluzionaria in Italia’’).

Molto interessante. Quindi viene applicata la teoria della contraddizione di Mao. Le contraddizioni interne al campo anti-comunista vengono risolte attraverso l’unità di azione contro il PCI e, di conseguenze (dice lui, perché il realtà il PCI si stava avvicinando alle potenze capitalistiche), contro il campo socialista. In questo modo ‘’dovendo sostenere tutto ciò che il nemico combatte’’, i fascisti accettano di diventare uno strumento nelle mani degli Stati Uniti. Questa subordinazione, in verità è antecedente agli anni ‘60, e recenti ricerche storiche fanno capire come le camicie nere siano andate al potere con la benedizione di Churchill e dei servizi segreti britannici. Non mi soffermo su ciò in questa sede, ma questo riferimento storico è importante per capire le radici atlantiche del neo-fascismo come fenomeno politico. Ritorno a Forza Nuova o meglio a Roberto Fiore.

2. ‘’Il loro’’ (riferito a Fiore) è uno dei fondatori di Terza Posizione. Condannato dalla magistratura nel 1985 fugge in Inghilterra. Un articolo apparso nel 2004 su Executive Intelligence Review (Strategy of Tension: The Case of Italy di Claudio Celani) ci dà prove inoppugnabili riguardanti l’ingresso di Fiore nell’MI6, i servizi segreti britannici.
Il suo movimento politico, per dirla tutta, non ha avuto problemi ad allearsi con forse di centro-destra, come Alternativa Sociale di Alessandra Mussolini, Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini e Forza Italia di Silvio Berlusconi. Nei fatti un altro fallaciano amante della cultura occidentale.
Chiudo così l’introduzione storica e vado ad analizzare il programma di questo movimento.

3. In estrema sintesi i punti programmatici di Forza Nuova sono otto: 1) abrogazione delle leggi abortiste; 2) famiglia e crescita demografica al centro della famiglia; 3) blocco dell’immigrazione ed avvio ad un umano rimpatrio; 4)messa al bando di massoneria e sette segrete; 5) sradicamento dell’usura e azzeramento del debito pubblico; 6) ripristino del concordato Stato-Chiesa del 1929; 7) abrogazione delle leggi liberticide Mancino e Scelba; 8) formazioni di corporazioni per la difesa dei lavoratori.
Prima di criticare quelle parti del programma che ritengo importanti, da osservatore di formazione marxista, fisso una prima coordinata. Prendo Andres Nin, marxista catalano, uno dei più rigorosi studiosi del fascismo e riporto e le sue parole:

‘’In questo momento psicologico critico, il grande capitale, per attirare a sé la piccola borghesia, ricorre a un’agitazione demagogica, facilitandone l’assimilazione, perché altrimenti troppo brusca sarebbe la rottura tra passato e presente. Una delle leve più robuste di cui si serve è quella del sentimento nazionale, che in realtà altro non è se non un’espressione di quella concezione tipica della piccola borghesia circa la possibilità di un’armonia fra tutte le classi, la costituzione di uno Stato che rappresenti questi interessi generali’’ (Andres Nin ‘’Terra e libertà’’ Ed. Massari 1996).

Ed ancora:

‘’Se la borghesia volesse conquistarne la collaborazione (della piccola borghesia – corsivo mio) presentandosi scopertamente con il proprio programma, non è molto probabile che riuscirebbe ad attrarre a sé questa classe intermedia. Per questo le offre come bersaglio per il suo odio il grande capitale ebraico e lancia al tempo stesso un programma di obiettivi demagogici’’ (Ibidem).

Come è stato ben dimostrato fascismo e sionismo (gran capitale ebraico) camminano di pari passo. Vediamo adesso questo programma:

PUNTO 2: La famiglia come elemento primo e cardine della società va incoraggiata e privilegiata. FORZANUOVA, riconoscendo nella struttura tradizionale della famiglia un elemento essenziale per la ricostruzione nazionale, protegge e tutela l'indissolubilità del matrimonio, incentiva il lavoro della donna entro le mura domestiche, privilegia ed incoraggia le famiglie numerose. Una forte politica demografica, accompagnata da una nuova visione della società, in cui le stesse concezioni architettoniche ed urbanistiche si adattino alle famiglie numerose, è alla base della rinascita nazionale.Nel quadro di una politica tesa alla salvaguardia delle giovani generazioni, FORZANUOVA auspica inoltre un deciso impegno contro la diffusione di tutte le sostanze stupefacenti e la stessa cultura della droga sponsorizzata dai "poteri forti".

Questa è vecchissima, Mussolini ci aveva già provato e Gramsci gli aveva risposto così:

‘’ Finora l'imperialismo italiano è consistito solo in questo: che l'operaio italiano emigrato lavora per il profitto dei capitalisti degli altri paesi, cioè finora l'Italia è solo stata un mezzo dell'espansione del capitale finanziario non italiano. Voi vi sciacquate sempre la bocca con le affermazioni puerili di una pretesa superiorità demografica dell'Italia sugli altri paesi; voi dite sempre, per esempio, che l'Italia demograficamente è superiore alla Francia. È una questione questa che solo le statistiche possono risolvere perentoriamente ed io qualche volta mi occupo di statistiche; ora una statistica pubblicata nel dopoguerra, mai smentita, e che non può essere smentita, afferma che l'Italia di prima della guerra, dal punto di vista demografico, si trovava già nella stessa situazione della Francia dopo la guerra; ciò è determinato dal fatto che l'emigrazione allontana dal territorio nazionale una tal massa di popolazione maschile produttivamente attiva, che i rapporti demografici diventano catastrofici. Nel territorio nazionale rimangono vecchi, donne, bambini, invalidi, cioè la parte di popolazione passiva che grava sulla popolazione lavoratrice in una misura superiore a qualsiasi altro paese, anche alla Francia. È questa la debolezza fondamentale del sistema capitalistico italiano, per cui il capitalismo italiano è destinato a scomparire tanto più rapidamente quanto più il sistema capitalistico mondiale non funziona più per assorbire l'emigrazione italiana, per sfruttare il lavoro italiano, che il capitalismo nostrale è impotente a inquadrare. I partiti borghesi, la massoneria, come hanno cercato di risolvere questi problemi? Conosciamo nella storia italiana degli ultimi tempi due piani politici della borghesia per risolvere la questione del governo del popolo italiano. Abbiamo avuto la pratica giolittiana, il collaborazionismo del socialismo italiano con il giolittismo, cioè il tentativo di stabilire una alleanza della borghesia industriale con una certa aristocrazia operaia settentrionale per opprimere, per soggiogare a questa formazione borghese-proletaria la massa dei contadini italiani specialmente nel Mezzogiorno. Il programma non ha avuto successo. Nell'Italia settentrionale si costituisce difatti una coalizione borghese-proletaria attraverso la collaborazione parlamentare e la politica dei lavori pubblici alle cooperative: nell'Italia meridionale si corrompe il ceto dirigente e si domina la massa coi mazzieri…’’(Antonio Gramsci ‘’Discorso alla Camera sulla natura del fascismo’’, 16 maggio 1925).

Contento Duce? Silenzio in aula. Un modo per difendere la borghesia italiota in una fase in cui la ‘’global class’’ ha schiacciato le borghesie nazionali. Semplici stratagemmi per far tifare, alle mezze classi, il Condor a stelle e strisce. Certamente i forza-novisti non lo dicono, anzi, molti in buona fede credono addirittura di essere anticapitalisti. Pace all’anima loro, Amen ! 

PUNTO 3: FORZANUOVA vede nell'attuale problema dell'immigrazione una dolorosa ferita nella armoniosa convivenza dei popoli. Infatti, oltre ad essere un elemento di turbamento dell'ordine pubblico e di perdita di patrimoni culturali, l'immigrazione è un salasso d'energie umane per gli stessi popoli immigranti. Pertanto, vista la gravità e l'urgenza del problema, FORZANUOVA si batte per un blocco dell'immigrazione e per l'avvio di un umano rimpatrio degli immigrati. In quest'ottica, vista la particolare pregnanza per il nostro paese del problema africano, FORZANUOVA esalta il ruolo fondamentale dei popoli europei nella ricostruzione del moribondo continente nero; ricostruzione che sortirebbe l'effetto di tutelare il diritto dei popoli africani a vivere dignitosamente nella propria terra.

Anche qui – si legga il mio precedente saggio sulla estrema destra - abbiamo la sovrapposizione delle questioni etniche a quelle sociali. Che dire? Le multinazionali italiane posso distruggere popoli liberi, mentre questi ultimi devono restare lì, fermi, altrimenti non si trova ‘’forza lavoro’’ a cui sottrarre plusvalore (il capitalismo funziona così). E l’imperialismo più forte (quello yankee) ringrazia, soprattutto, nel momento in cui, il nostro imperialismo è ascaro e straccione. L’agente dell’MI6 Fiore, si prende i ringraziamenti di Kissinger ed Obama. Molto bene !
Il pezzo su citato – dal documento di Forza Nuova – è la volgarizzazione di una ideologia sciovinista tutta anglo-americana: il gingoismo. Non è casuale che questa ideologia nasce in rapporto all’atteggiamento dell’Impero britannico davanti la guerra russo-turca (1877-1878). Il gingoismo porterà al nazionalismo bianco e questo, porterà, dritti filati, alla teoria sullo ‘’scontro di civiltà’’ di Samuel Huntington.
Forza Nuova è un movimento islamofobico, cosa che direttamente o indirettamente, l’accumuna agli interessi dell’imperialismo Usa.
Per capire la gravità della questione, elenco le organizzazioni di estrema destra che si rifanno al nazionalismo bianco (meglio dire direttamente ‘’Potere bianco’’). Queste sono American Renaissance, il partito neoconservatore Council of Conservative Citizens e i neonazisti di National Alliance.
In Europa abbiamo il Fronte Nazionale di Le Pen, il Partito Nazionaldemocratico (Germania) e Interesse Fiammingo. Questo per non parlare del neofascismo nell’Europa dell’Est. Tutte organizzazione islamofobiche che aderiscono al Fronte Nazionale Europeo; guarda caso contrarie all’ingresso della Turchia in Europa, Gli Usa ringraziano anche per ciò, essendo la Turchia la congiuntura diretta fra l’Europa e l’Asia, quindi indispensabile per uscire dall’euro-atlantismo.
Per dare una ulteriore prova del carattere filo-atlantico e filo-imperialistico di Forza Nuova, riporto la posizione di Fiore sulla attuale guerra imperialistica che sta massacrando la Libia:

‘’ Le promesse di Gheddafi di una paese piu’ giusto e democratico si infransero nel tempo e la Libia divento’ come tanti paesi mussulmani una terra dove il deserto ( che gli Italiani avevano fatto arretrare) avanzava imperterrito e dove strutture un tempo funzionanti sparivano nell’ oblio e nell’ inefficienza. La fortuna data dal petrolio si perdeva nei privilegi di pochi gruppi di potere e lo strapotere delle sette sorelle si consolidava'' (Fiore sulla situazione libica, 24 febbraio 2011).

Nessuna analisi seria dello Stato sociale – che eppure c’era – libico e esaltazione del colonialismo. Come se l’assassino Graziani non avesse sterminato 1/3 della popolazione libica. Insomma, Fiore dice le stesse cose di Sarcosy, Cameron ed Obama. Magari vuole difendere l’imperialismo straccione italiota, ma, non essendoci più spazio per un imperialismo debole come il nostro, fa direttamente da ruota di scorta degli interessi Usa. Non si preoccupasse l’agente dell’MI6, è in buona compagnia.
Una ultima nota al programma di Forza Nuova:

PUNTO 8: FORZANUOVA si batte infine, per la costruzione di nuove strutture di tipo autenticamente corporativo, che in luogo di un sindacato sempre più burocratico e sempre più appiattito sulle posizioni del potere, si profilino come elemento di riorganizzazione del lavoro e di valorizzazione della proprietà.Il rifiorire delle Corporazioni darà vigore all' apprendistato , alla sicurezza ed alla pace sociale, restituendo al lavoro l'aspetto sacro di continuazione dell' opera divina. Di paese in paese, le corporazioni costituiranno quella protezione per il lavoratore, perla sua famiglia e per la comunità intera, ridando vita ad una Italia ordinata e prospera, nuovamente consapevole della sua missione del mondo.

Le corporazioni sono servite allo Stato fascista per colpire la classe operaia, creando le condizioni per l’abbassamento dei salari, la distruzione dei sindacati, la soppressione delle loro libere organizzazioni all’interno della fabbrica (si veda l’Accordo di Palazzo Vidoni del 2 ottobre 1925), l’abolizione del diritto di sciopero, la fine dei contratti collettivi e il ripristino dell’assolutismo padronale.
Oltretutto il nostro il corporativismo è parte integrante del capitalismo renano, di cui il fascismo getta le basi; basta vedere la codificazione gius-civilistica italiana (il Codice Civile risale al 1942). In questo il teorico marxista Amadeo Bordiga non vedeva differenze fra Bottai e Nenni. La cosa che, a me, interessa rilevare è il carattere anti-operaio del regime corporativo fascista, mascherato dalla vile ideologia dell’organicismo e dello Stato etico di Gentile. Sciocchezze funzionali al Gran Capitale da dare in pasto al piccolo borghese frustrato.

4. Volendo trovare una interessante analogia storica, posso affiancare Forza Nuova al movimento che fece capo a Pierre Poujade: il poujadismo francese.
Questo è un movimento che nasce in Francia, nei primi anni ’50, e si propone la difesa dei piccoli artigiani e commercianti contro l’industrializzazione (lotta all’usura? Tipica rivendicazione piccolo mercantilistica). Questa forma di populismo di destra venne poi ripresa da Le Pen. Che dire? Ennesime esaltazioni dell’ ‘’uomo qualunque’’ che fanno cadere il militante medio di Forza Nuova o del Fronte Nazionale di Le Pen, nella descrizione che ci fornisce Wilheim Reich:

‘’ Se per rivoluzione si intende la ribellione razionale contro condizioni insopportabili nella società umana, la volontà razionale di "andare a fondo a tutte le cose" ("radicale" – "radix" – "radice") e di migliorarle, allora il fascismo non è mai rivoluzionario. Non vi è dubbio che esso può fare la sua comparsa ammantato di sentimenti rivoluzionari. Ma non si chiamerà rivoluzionario quel medico che combatte con sfrenate imprecazioni una malattia, ma al contrario quello che con calma, coraggiosamente e coscienziosamente, cerca e combatte le cause della malattia. La ribellione fascista nasce sempre laddove una emozione rivoluzionaria viene trasformata in illusione per paura della verità.
Il fascismo, nella sua forma piú pura, è la somma di tutte le reazioni irrazionali del carattere umano medio. Il sociologo ottuso, a cui manca il coraggio di riconoscere il ruolo predominante della irrazionalità nella storia dell’umanità, considera la teoria fascista della razza soltanto un interesse imperialistico, per dirla con parole piú blande, un "pregiudizio". Lo stesso dicasi per il politico irresponsabile e retorico. L’intensità e la vasta diffusione di questi "pregiudizi razziali" sono la prova che essi affondano le loro radici nella parte irrazionale del carattere umano. La teoria della razza non è una creazione del fascismo. Al contrario: il fascismo è una creazione dell’odio razziale e la sua espressione politicamente organizzata. Di conseguenza esiste un fascismo tedesco, italiano, spagnolo, anglosassone, ebreo ed arabo. L’ideologia razziale è una tipica espressione caratteriale biopatica dell’uomo orgasticamente impotente.
Il carattere sadico-pervertito dell’ideologia razziale tradisce la sua natura anche nel suo atteggiamento di fronte alla religione. Si dice che il fascismo sarebbe un ritorno al paganesimo e il nemico mortale della religione. Ben lungi da ciò, il fascismo è l’estrema espressione del misticismo religioso. Come tale si manifesta sotto una particolare forma sociale. Il fascismo appoggia quella religiosità che nasce dal pervertimento sessuale, e trasforma il carattere masochista della religione della sofferenza dell’antico patriarcato in una religione sadica. Di conseguenza traspone la religione dall’aldilà della filosofia della sofferenza nell’aldiqua dell’omicidio sadico’’ (Wilheim Reich ‘’Il fascismo come espressione della struttura caratteriale media’’).

Piccoli uomini frustrati che abbozzano un gesto di rivolta, ma poi hanno bisogno di sentirsi protetti, nel migliore dei casi dal buon poliziotto di quartiere, nel peggiore dei casi da un grande fratello anglo-americano. E la NATOringrazia, Amen !!!

Stefano Zecchinelli













 

 

 

 


4 commenti:

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  4. Dare degli imperialisti yankee a quelli di FN è una boiata che neanche i peggiori complottisti potrebbero partorire. FN nasce nel '97 quando appunto la guerra fredda è già finita e in Italia la potenziale minaccia comunista azzerata dall'ammodernamento del PCI in DS, ergo nasce in un contesto dove gli americani non hanno più bisogno di alcun pupazzetto anti-comunista, anzi, è proprio D'Alema cioè un ex comunista a spianare la strada degli americani e permettergli di bombardare la Serbia. Tra l'altro va notato che nei punti di politica estera di FN (che guarda caso non citi) hanno appunto la fuoriuscita dalla NATO e lo sganciamento dall'orbita statunitense per collaborare di più con la Russia di Putin. Quindi semmai potevi scrivere che erano al servizio del Cremlino, non degli yankee. Un saluto.

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